"Nel 1912 iniziò il suo rapporto con la vedova del compositore Mahler, Alma. Tale sodaliziò durò solo tre anni, ma fu intenso e travagliato, soprattutto a causa della gelosia restrospettiva di Kokoschka nei confronti della presenza ingombrante del celebre compositore. Fu in questo periodo che dipinse il suo quadro più celebre
La sposa del vento o La tempesta (1914)
...gli storici hanno variamente interpretato la scena come un'immagine di protezione dell'uomo rispetto alla donna, fiduciosa e abbandonata, e la fantasticheria, invece, di aver ucciso l'amante che ora riposa mortalmente pallida sulla sua spalla. L'amore ne emerge come un incubo che spige a un vortice di dipendenza reciprova e di isolamento."
In seguito all'esperienza della I Guerra Mondiale, dove venne gravemente ferito ebbe il "...desiderio di costruirsi un'esistenza autosufficiente...si fece costruire da una sarta una bambola a grandezza naturale, corredata dai dettagli più osceni."
(da "Storia dell'arte 4 - Novecento e oltre" di Gillo Dorfles e Angela Vettese)