a Elisabetta P.
Di quale stella è dimmi quel sorriso
che ti attraverso sorridendo il viso?
Quando dal più profondo sento amore
E tu mi chiami ancora "Professore"
Gli occhi belli di pianto mi hai guardato
Ed ho tremato
Vorrei che fosse vera questa goia
per ogni volta che la notte se l'ingoia
Quando ti vedo timida guardarmi
E per difendersi non ci sono armi
Se ti avvicini un poco
mi assorbe il gioco
della tua bocca ciclamino
Avremo un bambino?
Elisabetta abbraccia le compagne
Un cigno viola
nel corridoio della scuola
Soltanto il tempo di
spiegarti
senza parole
le carezze verdi
Ti porterei, sole
nei prati
margherita che li hai spettinati
Altera tra i compagni
a Parigi
quella sera
La luna tra i capelli
e una maglia nera
Se tuo è quel viso che mi percorre il sonno
voglio dormire ancora
fino a mezzogiorno
Un giorno ci sarà con te l'amore
Lo invidio già nei battiti di quel cuore
Come mi pensi,
se mi pensi,
fogliolina?
Un gioco?
Un principe?
Un idiota?
Una storiellina?
Mi porgi le sopracciglia
perchè le baci
Anche all'aria piaci
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